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Nearby Attractions

Our guests will have the opportunity to walk and shop along the shopping streets, be surprised by the achievements of our artisans, build delicious food and wine tours through which to discover traditions and cultures, participate in numerous cultural events and unmissable exhibitions, wandering through museums and spaces exhibits, getting lost in the sounds and scents of the many gardens in the area. A short distance from the hotel you will find several monuments and famous places.

 

I nostri ospiti avranno la possibilità di passeggiare e fare acquisti lungo le vie dello shopping farsi sorprendere dalle realizzazioni dei nostri artigiani, costruire golosi itinerari enogastronomici attraverso i quali scoprire tradizioni e culture, partecipare ai numerosi eventi culturali e alle imperdibili mostre perdendosi tra musei e spazi espositivi, smarrirsi tra i suoni ed i profumi dei numerosi giardini presenti nella zona.
A breve distanza dalla struttura troverete diversi monumenti e luoghi famosi.

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Parco della Montagnola

The Parco della Montagnola was the first real public garden in Bologna and is the only one of a certain size within the historic center. Its position between the railway station and the bus station of the courier makes it, on the one hand, a nerve center of the city - in fact it is almost the "gateway" for those coming from outside - on the other a gathering point . Born on the ruins of the Porta Galliera fortress, with a very different appearance from the present, it was partially destined for public use in 1662.  At the end of the nineteenth century, the Park was given a new scenic entrance on the side facing the recent station building. Already from the station square it is possible to see the monumental entrance stairway dating from the late nineteenth century - the Pincio of Bologna, built in 1896 to a design by Tito Azzolini and Attilio Muggia, at the base of which is a fountain sculpted by Diego Sarti and Pietro Veronesi. Inside the park there is a circular basin built for the Emilian Exposition of 1888 containing animal sculptures by Diego Sarti. Recalled by illustrious writers such as Montesquieu and Stendhal, the park houses some impressive centuries-old plane trees, as well as rows of Tigli and Ippocastani.

Il Parco della Montagnola è stato il primo vero giardino pubblico di Bologna ed è l’unico di una certa dimensione all’interno del centro storico. La sua posizione tra la stazione ferroviaria e l’autostazione delle corriere ne fa, da una parte, un luogo nevralgico della città – di fatto ne è quasi la “porta” di accesso per chi viene da fuori – dall’altra un punto di aggregazione.

Nato sulle macerie della rocca di Porta Galliera, con un aspetto molto diverso dall’attuale, fu parzialmente destinato all’uso pubblico nel 1662.
 Alla fine dell‘Ottocento il Parco viene dotato di un nuovo ingresso scenografico sul lato prospiciente il recente edificio della stazione.
Già dal piazzale della stazione è possibile intravedere la monumentale scalinata d’ingresso risalente alla fine dell’Ottocento – il Pincio di Bologna, realizzato nel 1896 su progetto di Tito Azzolini e Attilio Muggia, alla cui base si trova una fontana scolpita da Diego Sarti e Pietro Veronesi.

All’interno del parco è collocata una vasca circolare costruita in occasione dell’Esposizione Emiliana del 1888 contenente delle sculture di animali ad opera di Diego Sarti.
Ricordato da illustri letterati come Montesquieu e Stendhal, il parco ospita al suo interno alcuni imponenti Platani secolari, oltre a filari di Tigli ed Ippocastani.

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Piazza Maggiore

The heart of the city, Piazza Maggiore is the result of centuries-old transformations that enriched it gradually with important buildings: the Basilica of San Petronio, the Palazzo dei Notai, the Palazzo d’Accursio, the Palazzo del Podestà and the Palazzo dei Banchi. Built where originally only a grassland was present, in the year 1200 the Municipality began to acquire houses and land to build a square that on the one hand should have represented the importance of the municipal institution and on the other to bring together the various activities of the city ( exchanges, trade and services of various kinds). Initially known as the Communis curia and then as the Communis plateau, it seems that only in the 1500s did it begin to become known as Piazza Maggiore, even if from the Austrian expulsion to 1944, the square was given the name of the King of Italy, Vittorio Emanuele II. Therefore only starting from 1945 the square and the immediately surrounding area began to know each other officially with the current name: Piazza Maggiore.

 

 

Cuore della città, Piazza Maggiore è il risultato di secolari trasformazioni che la arricchirono via via di importanti edifici: la Basilica di San Petronio, il Palazzo dei Notai, il Palazzo d’Accursio, il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Banchi.
Edificata dove originariamente era presente solo un terreno erboso, nell'anno 1200 il Comune iniziò ad acquisire case e terreni per costruire una piazza che da un lato avrebbe dovuto rappresentare l'importanza dell'istituzione comunale e dall'altro riunire le varie attività cittadine (scambi, commerci e servizi di vario genere).
Inizialmente conosciuta come curia Communis e poi come platea Communis, sembra che solo a partire dal '500 si sia iniziata a conoscere come Piazza Maggiore, anche se dalla cacciata degli austriaci al 1944, alla piazza venne attribuito il nome del Re d'Italia, Vittorio Emanuele II. Quindi solo a partire dal 1945 la piazza e il territorio immediatamente circostante iniziarono a conoscersi ufficialmente con il nome attuale: Piazza Maggiore.

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Le due Torri

The commonly recognized symbol of Bologna, the two towers are strategically located at the point of entry into the city of the ancient Via Emilia.

The Torre degli Asinelli

The Tower was built between 1109 - 19 by the homonymous family and passed to the Municipality already in the following century. High 97.20 m has a precipice of 2.23 meters and an internal staircase of 498 steps completed in 1684.

Torre Garisenda

The nearby Torre Garisenda, coeval with the previous one, differs visually due to the lower height of only 47 meters and the strong overhang (3.22 m) due to an early and greater subsidence of the ground and of the foundations.

 

Simbolo comunemente riconosciuto di Bologna, le due torri sono collocate strategicamente nel punto di ingresso in città dell'antica via Emilia.

La Torre degli Asinelli

La Torre viene costruita tra 1109 - 19 dalla famiglia omonima e passa al Comune già nel secolo successivo. Alta 97,20 m presenta uno strapiombo di 2,23 metri e una scalinata interna di 498 gradini terminata nel 1684.

Torre Garisenda

La vicina Torre Garisenda, coeva alla precedente, si differenzia visivamente per la minore altezza di soli 47 metri e il forte strapiombo (3,22 m) dovuto ad un precoce e maggiore cedimento del terreno e delle fondamenta.

Complesso di Santo Stefano

It is the most singular complex of Bologna, a true city sanctuary and cradle of the faith of the fathers. The origins of the complex also called "seven churches" are particularly controversial; some attribute his birth to the Patron Saint of Bologna, at that time bishop of the city, who in 430 wanted to build a complex to be divided then into seven churches that together would have formed a symbolic reconstruction of the places of the Passion of Christ, as would attest the ancient name of the complex: 'Sacra Hierusalem'. Other rather accredited voices, on the other hand, still see it raised by Petronius, however, on the ruins of a pre-existing pagan temple, next to which a reproduction of the Holy Sepulcher of Jerusalem would then have been placed side by side and, next to the shrine with the remains of the Bolognese protomartyrs Vitale and Agricola, exhumed from Sant'Ambrogio in 392, the buildings erected between the X and XIII centuries by the Benedictines.

 

È il complesso più singolare di Bologna, vero santuario cittadino e culla della fede dei padri. Le origini del complesso denominato anche “sette chiese” sono particolarmente controverse; alcuni attribuiscono la sua nascita al Santo Patrono di Bologna, a quel tempo vescovo della città, il quale nel 430 volle edificare un complesso da dividere poi in sette chiese che nel loro insieme  avrebbero formato una ricostruzione simbolica dei luoghi della Passione di Cristo, come attesterebbe l'antica denominazione del complesso: 'Sacra Hierusalem'. Altre voci piuttosto accreditate invece la vedono elevata sempre da Petronio però sulle rovine di un tempio pagano preesistente, vicino al quale sarebbero state poi affiancate una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme e, accanto al sacello con le spoglie dei protomartiri bolognesi Vitale e Agricola, riesumate da sant'Ambrogio nel 392, gli edifici eretti fra il X e il XIII secolo dai Benedettini.  

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Ghetto Ebraico

The ancient Jewish ghetto, right in the medieval center, still retains its original structure. A maze of narrow streets and suspended passageways, covered bridges and small windows that tells the story of an entire community, forced to live in a specific area of ​​Italian cities by the Papal States from 1556. The Jews of Bologna lived here until 1569, when they were first expelled, and then again between 1586, when they were allowed to return to the city, and 1593, the year of the definitive expulsion: 900 people left Bologna and for over two centuries an organized Jewish group was not allowed to live there. The ghetto is certainly one of the most interesting and evocative areas of the entire urban fabric, defined by the walls of buildings that belonged to rich Jewish merchants and bankers and animated by artisan shops.

 

L’antico ghetto ebraico, in pieno centro medievale, conserva ancora oggi la sua struttura originaria. Un dedalo di viuzze e passaggi sospesi, ponti coperti e piccole finestre che racconta la storia di un’intera comunità, costretta a vivere in un'area specifica delle città italiane dallo Stato della Chiesa a partire dal 1556.
Gli ebrei di Bologna vissero qui fino al 1569, quando furono espulsi una prima volta, e poi nuovamente tra il 1586, quando fu loro permesso di rientrare in città, e il 1593, anno della cacciata definitiva: 900 persone lasciarono Bologna e per oltre due secoli non fu permesso a un gruppo ebraico organizzato di viverci.
Il ghetto è certamente una delle zone più interessanti e suggestive dell’intero tessuto urbano, definita dai muri di palazzi appartenuti a ricchi mercanti e banchieri ebrei e animata da botteghe artigiane.

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